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Territorio

Lama Balice in quanto crocevia tra i territori tra l’entroterra e la costa è sempre stata un luogo di rilevanza strategica per le genti e per il selvatico. Fonte di acqua e riparo anche nei regimi climatici più aridi ha fornito protezione fin dal neolitico, nel suo alveo sono stati rinvenuti diversi reperti litici e in corrispondenza dei centri abitati di Bari Palese e Bari San Paolo e Bitonto. In queste aree esistono differenti testimonianze di importanti villaggi preistorici e la presenza di dolmen e menhir.
In epoca Romana sempre a causa della presenza di acqua l’area risulta coltivata ed esistono testimonianze letterarie di una possibile bretella stradale che congiungesse la Via Traiana che passava nell’entroterra e la Via Minucia che passava lungo la costa ma di cui non si sono mai ritrovate testimonianze archeologiche che ne verificassero un eventuale tracciato.
In epoca medioevale l’importanza strategica dell’area del antico Fiume Tifris (uno degli antichi nomi di Lama Balice) si affermo in maniera oggi ben riscontrabile con la costruzione di masserie e diverse industrie ipogee atte alla lavorazione dei prodotti agricoli e/o aree di culto, infatti gli ipogei di Bari sono tutti medioevali e non romani. Le Chiese rurali del territorio, sia ipogee che costruite, e non tutte arrivate fino a noi, erano importanti luoghi di sosta nell’ambito delle varie diramazioni della Via Francigena che in Puglia scendeva dal Gargano per poi arrivare in Salento portando crociati e pellegrini verso la Terra Santa.
Durante il tardo Medioevo l’urbanizzazione delle città di Bari e Bitonto, portata avanti dalla nobile Famiglia Sforza, fece diventare l’ostacolo morfologico della lama e la strada ad essa adiacente (dove oggi sorge La Masseria Framarino), confine tra i comuni ed oggi ciò è ancora testimoniato dalla presenza dei Titoli (edicole di confine dalla forma di grande pilastro).
In Epoca Borbonica l’area sembra stata trascurata da un punto di vista logistico ed ha subìto una certa rinaturalizzazione. In questo periodo però furono condotti importanti studi naturalistici che tuttora sono un esempio della biodiversità passata della regione. Tali studi e raccolte sono rappresentate nelle collezioni universitarie e scolastiche di Bari e presso le biblioteche del Regno borbonico presso Napoli.
In epoca moderna le strade principali che congiungevano Bari all’area dell’entroterra, come ad esempio l’area di Minervino M., furono importanti per la risalita degli alleati, ed una delle strade più dirette è appunto quella che costeggia la lama. Anche in questo caso testimonianze di atti di guerra o fortificazioni militari sono presenti nel territorio.
In epoca contemporanea la lama è stata soggetta a degrado, sede di infrastrutture come depuratori, discarica di liquami a cielo aperto o luogo di estrazione mineraria intensiva, ma dagli anni 80 con le nuove leggi mirate alla tutela dell’ambiente (Esempio la Legge Merli che tutela il discarico di liquami) si iniziò a pensare che l’area fosse degna di protezione.
Durante gli anni 90 si fecero progetti per poterla trasformare in un potenziale Parco Urbano ma la politica di quegli anni lasciò tutto nel limbo fino all’arrivo del nuovo secolo quando con le nuove leggi per la tutela del patrimonio naturalistico e culturale si comprese che poteva diventare una vera e propria ara protetta arrivando in fine all’istituzione della riserva naturale che oggi è ancora in fase di crescita.

ENG
Lama Balice has always been a place of strategic importance for folks and animals, because it is a crossroads between the hinterland and the coast. It provided shelters and water, even in arid climates, since Neolithic period: different lithium finds were found near Bari Palese, Bari San Paolo and Bitonto. In these areas, there are some evidences about prehistoric villages, dolmen and menhir.
– During the Roman age, the zone was cultivated and some intellectuals described an hypothetic roads that united Via Traiana (in the hinderland) and Via Minuccia (along the coast). Any find underlines the effective presence of this path.
– During the Middle ages, the area was still relevant (even if it was more common the denomination “Fiume Tifris” to indicate Lama Balice), due to the huge presence of farms and hypogean manufactures. There were some rural churches too, considered useful for a break in the trip from Gargano (Via Francigena) to Salento: the final step was surely the Palestine.
– During the late Middle ages, the urbanization of Bari and Bitonto, guided by the Sforzas, made Lama Balice and the road nearby (where Villa Framarino appears) a borderline between the two towns. It is evident by the presence of some “Titoli” (aedicules that seem big pilastres).
– During the Bourbon age, the area was neglected (from a logistic point of view) and nature advanced. However there were some naturalistic studies that brought out the biodiversity of Lama Balice: they were gathered in some scholastic collections in Bari and in libraries in Naples.
– During the Modern age, some fundamental roads that linked Bari to the hinterland (an example is to Minervino Murge) were used mostly by the Allies forces: one of them stands in Lama Balice. There are still some evidences, such as military fortifications in the territory.
– During the Contemporary age, Lama Balice was again neglected and became the “perfect” place for depurators, dumps for sewages and mines. In the 1980s, many people began thinking about the protection of the area, due to some laws who aimed at the defense of the environment.
– During the 1990s, new projects about the transformation of the area into a potential Urban Park came up but the politics of the period did nothing to improve the situation. At the beginning of the new century, new laws about the protection of the naturalistic and cultural patrimony allowed the sunrise of a new conscience about the potentialities of the area: the final step is the creation of a real natural reserve that even now is becoming bigger and bigger.

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